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Alla scoperta della valle di Cintoia

Un trekking che richiede un discreto impegno e che ci ha portato a scoprire un angolo dei monti del Chianti ricco di storia, scorci inediti, in una giornata di sole inaspettata!

Il sentiero dell'itinerario di oggi inizia subito in discesa e ci porta a scoprire gli antichi resti dei mulini sul torrente Sezzate che ha dato il nome anche al vicino castello, del quale i mulini facevano parte.

Da subito notiamo i danni che una bomba d'acqua nell'agosto 2022 ha inferto a questa zona: tronchi, rami, accumuli di detriti e resti addirittura di mezzi a motore sono ancora qui a testimoniare l'imponente furia di quella sera.



Risaliamo nel versante opposto e cominciamo a camminare su un comodo e bel sentiero che ci porta a percorrere la valle del torrente, e dal quale emergono di tanto in tanto, resti di un antico selciato. Stiamo infatti percorrendo tratti di una "variante" della Cassia Vetus che in epoca romana metteva in collegamanto Arezzo e Fiesole, e cioè della Cassia Nuova o Adrianea, costruita per abbreviare il tragitto in direzione del nuovo centro importante sorto lungo le sponde dell'Arno, la futura Firenze.


Attraversiamo ponti, risaliamo strade poderali fino a raggiungere il bel castello di Cintoia che dà il nome a questa valle.

Un tempo in questo piccolo insediamento era attivo uno spedale che dava accoglienza a viandanti, pellegrini, mercanti che attraversavano queste anguste zone. Oggi è un delizioso piccolo borgo toscano e chi ha scelto di abitarci può sicuramente fare a meno delle comodità che una grande città offre.


Ora ci aspetta una salita molto impegnativa che tra tratti aspri e più dolci ci porta sul Monte Scalari. Qui facciamo il nostro break al solicchio, oggi inaspettato viste le previsioni dei giorni precedenti.



Ripartiti dopo il caffè andiamo a visitare la bellissima Badia di San Cassiano, proprio nelle vicinanze. Antica abbazia Vallombrosana, tra le più importanti e ricche di questa congregazione, oggi di proprietà di un privato. L'atmosfera quassù è sospesa, e per un attimo sembra di entrare in una porta del tempo, proiettati mille anni indietro.


Ripartiamo e scendiamo arrivando sul versante opposto della valle percorsa in mattinata.

Superiamo castagneti curati e alcuni decisamente abbandonati. Ci muoviamo su sentieri che risalgono di quota, recenti tagli di bosco (in alcuni tratti orrendi da vedere) ci permettono di ammirare un bellissimo panorama verso la piana fiorentina e i monti circostanti. Scendiamo ancora di quota fino a passare dalla Chiesa di San Donato a Mugnana, altra sosta "panoramica" e di a poco chiudiamo l'anello.

Gran bella giornata anche oggi!



Ecco tutte le foto (grazie a Katia per il contributo fotografico)








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