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Orsigna, nel mondo di Tiziano Terzani

Ha senso parlare di pace, di disarmo, di conoscenza di sé stessi, di riscoperta del rapporto dell’Uomo con la natura, nel 2025? Con fronti di guerra aperti in Ucraina, in Palestina e Iran (e non solo!). In un tempo scandito dai social network che ipnotizzano le menti e ci distraggono nei rapporti sociali o da un'intelligenza artificiale di una società privata, alla quale confidiamo i nostri malesseri?  

Questa riflessione era compressa e compattata in un disagio che sentivo mentre preparavo l'escursione nei luoghi di Tiziano Terzani in Orsigna. 


Questa escursione è sempre una sfida. 

Un sfida da preparare che obbliga a rilanciare e alzare sempre l’asticella della Speranza, in un mondo che sembra andare contro le riflessioni e le “ricette” che Terzani ha suggerito per guarirlo da questa violenza, interiore ed esteriore, plasmato da un essere umano distratto dalla tecnologia, che ha apparentemente perso il contatto il suo vero essere e con la sua vera natura. 


La risposta che mi sono dato, dopo l’escursione di sabato, è che ha avuto senso. 


Le riflessioni tratte dai libri di Terzani “La fine è il mio inizio” e da “Lettere contro la guerra” lette sabato nel meraviglioso contesto naturale e umano della Valle dell’Orsigna, sono una luce che continua ad alimentare la mente e il cuore di speranza e che aiutano a vedere la realtà, i fatti, da un altro punto di vista. 

Parole che mettono a nudo quelle di Terzani, sì; ma che, dopo che ti hanno messo a nudo, ti donano la forza di ripartire con più slancio verso un cammino di crescita interiore con meno maschere; che alimentano quello spirito laico di ricerca profonda che Tiziano Terzani non ha mai abbandonato, neppure nel suo ultimo viaggio, quello ultraterreno. 


Ci resta questa libertà, che ognuno di noi ha: chi scegliamo di essere.

Proviamo allora ad accogliere la Luce che filtra tra una crepa e l'altra della nostra coscienza o tra i pezzi di un mondo malato, così come in questo caldo sabato di fine giugno. 


e allora.. Buon cammino!


La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c'è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all'erta.
L’altra cosa che io ripeto, e spero che tu la capisca, è di essere cosciente di quello che ti succede. Non prenderlo alla leggera. Bisogna essere all’erta e prendersi dei momenti da soli, di silenzio, di riflessione, di distacco. E guardare.
Tiziano Terzani

Ecco le altre foto dell'escursione:


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