C’è il sole a San Clemente in Valle, borgo pedemontano del massiccio del Pratomagno. Partiamo da qui per l’avventura di oggi. Ci aspettano 22Km (alcuni gps a fine escursione segneranno 23 :) ) e 1300 metri di dislivello.
Il gruppo è carichissimo, mettiamoci in cammino!
Nella prima parte dell’escursione esploriamo i suggestivi castagneti che tra Poggio di Loro e Rocca Ricciarda vegetano da secoli e che hanno garantito la sopravvivenza delle popolazioni di queste zone, prima della rivoluzione industriale.
La salita è gradevole, ombreggiata e dopo aver attraversato un ponte che meriterebbe una maggiore manutenzione arriviamo a Rocca Ricciarda. Il mulino sul vicino torrente ricorda i tempi antichi, quando l’acqua alimentava le macine per la produzione della preziosa farina. Dopo aver esplorato i vicoli del paese incontriamo Roberto, dell’osteria della Rocca. Assaggiamo la prelibatezza tutta di loro invenzione.. le sublimi frittelle di farina di castagne ripiene di ricotta. Non si può ripartire da Rocca Ricciarda senza “la carica” delle frittelle.
Da qui in poi il sentiero comincia a salire con una pendenza maggiore, costeggiando un torrente affluente del Ciuffenna. Alcuni scorci di questa parte di escursione sono molto suggestivi, lo scrosciare delle acque ci accompagna per gran parte della salita, fino all’incontro di una più comoda carrareccia.
La vegetazione intorno a noi è cambiata, i faggi accompagnano e ombreggiano il nostro andare, segno che siamo saliti di quota.
Arriviamo sulle praterie di vetta intorno all’una e trenta e dopo l’ultima ripida salita raggiungiamo la croce rossa, simbolo di questa montagna, costruita per celebrare i settecento anni della morte del santo d’Italia, San Francesco.
Alcune nuvole ronzano intorno alle nostre teste, fortunatamente non scaricheranno pioggia. Le temperature sono basse rispetto a valle ma gradevoli e ci godiamo da quassù la vista che spazia fino al Monte Amiata.
Dopo la pausa e il caffè in quota riprendiamo a camminare. Continuiamo a seguire il bellissimo sentiero 00 di crinale, tra stupende fioriture di orchidee, genziane, violette. Arriviamo alla Pozza Nera, lo stagno, oggi già prosciugato, un tempo crocevia delle greggi di pecore che da settembre partivano dal Casentino per la transumanza in Maremma, guidati da valorosi pastori.
Comincia la lunga discesa che ci porterà ad attraversare abetaie, garighe di quota, fino a ritornare a quote più basse, incontrando nuovamente suggestive cascate e pozze.
Raggiungiamo il borgo della Trappola nel pomeriggio, insediamento che insieme agli altri incontrati, furono i più importanti presidi pedemontani dei Conti Guidi dal XI secolo al XIV secolo, prima dell’avanzata e del dominio fiorentino.
Una “selvatica” discesa ci porta a quote ancor più basse e dopo un po’ di zig zag il sentiero raggiunge nuovamente San Clemente.
Impresa completata!
Ecco le altre foto (grazie a Samuele, e Vincenzo per il contributo fotografico!) :
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