Sulla Pania di Corfino
- altrevie
- 23 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 giu

Al rifugio Isera, al ritrovo, la temperatura è mite. Il clima è ideale per una giornata di trekking.
Le temperature si sono abbassate di qualche grado rispetto ai giorni precedenti e la visibilità fortunatamente ne risente.
Le faggete che incontriamo nel primo chilometro sono suggestive e il sentiero che percorriamo si snoda in discesa fino ad un antico alpeggio garfagnino; alcune delle capanne dell'alpeggio mantengono ancora oggi i tetti in stelo di segale, caratteristica dell’architettura di questi antichi ricoveri di bestiame nell'alta Garfagnana.

L’anello ci conduce in un tratto soleggiato che permette di ammirare la gola di Fiume e parte dei crinali dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Antiche mulattiere percorrevano questi versanti e univano l’abitato di Corfino all’alpeggio di Campaiana.
Ne percorriamo una che si inserisce nelle fresche faggete del versante nord-est della Pania fino a raggiungere l’antico alpeggio.
Dopo aver attraversato le abitazioni della borgata continuiamo l’ascesa fino alla sosta per il pranzo al sacco presso un rifugio con tavoli e ampie radure.
Il sole va e viene, ogni tanto oscurato da qualche nuvola, alcune più minacciose di altre; nessuna goccia alla fine scenderà a terra.
Riprendiamo a camminare uscendo dal bosco ed entrando in verdeggianti aree ancora vocate al pascolo di bestiame, attività che per secoli ha caratterizzato questo territorio montuoso, definendo paesaggi e tradizioni.
Dopo una salita, breve ma ripida, raggiungiamo le praterie di quota e ci dirigiamo verso l’affaccio panoramico che ci ripaga di tutte le fatiche. La Pania di Corfino domina la Garfagnana del nord, le Apuane sono tutte “schierate” davanti a noi, dal Piglione al Pizzo d'Uccello.
Finito il tempo di relax sulla vetta riprendiamo a camminare, scendendo pian piano di quota fino a tornare al nostro punto di partenza per una bevanda fresca o una crostata gustosa in rifugio.
Ecco le altre foto della giornata:
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