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Grande traversata elbana | 3-6 Ottobre 2024 : il racconto

Giorno 1   giovedì 3 ottobre 2024


“Allerta arancione! “

Ebbene sì, questa traversata elbana non parte nel migliore dei modi. 


Una perturbazione che già dalla notte sta imperversando in tutta la Toscana del sud, ci costringe a cambiare programma. 


Trovati con il gruppo a Piombino ci imbarchiamo per Rio Marina. Oggi non cammineremo, almeno per la mattina. Valuterò se nel pomeriggio ci saranno le condizioni meteo per fare almeno metà della prima tappa della Grande Traversata Elbana. 


La pioggia è battente anche a Rio Marina e dopo una buona seconda colazione che ci serve anche a tirare su il morale, ci dirigiamo verso il Museo Minerario. 


La visita al museo non era in programma, ma cogliamo l’occasione per “partire dalle basi”.

Non si può infatti esplorare l’Isola d’Elba senza sapere della profonda connessione che da secoli governa le vicende umane isolane e l’attività mineraria. 


Dagli etruschi ai romani, fino ai giorni nostri, in questo versante dell’Elba sono state estratte rocce contenenti ematite e magnetite per la produzione del ferro, pirite, rame.. che hanno fatto la storia, generando ricchezza e che hanno dato il nome all’isola stessa. Ilva, così veniva chiamata dai romani e da cui il nome  Elba deriva, sembra significare infatti “ferroso” in latino.  


Dopo la piacevole visita ci spostiamo per prendere un mezzo pubblico che ci porterà a Rio nell’Elba. La pioggia è ancora battente e l'attesa del pullman ce la facciamo sotto una tenda di un bar. 


Arrivati a Rio ci muoviamo subito in direzione del Museo Archeologico Minerario. Una piccola perla nascosta sotto la piazza principale del paese. La pioggia sta pure allagando parte dell’edificio e non accenna a smettere. 

Avevo preventivamente contattato Elisabetta, la bravissima e simpatica anfitriona del museo.


Dopo una calorosa accoglienza ci ha poi accompagnato in un “viaggio” dalla preistoria dell’Isola fino al periodo romano, interagendo con maestria tra le teche e gli oggetti ritrovati ed esposti, concedendoci, a visita conclusa, di mangiare al riparo il nostro pranzo al sacco. 


Dopo un caffè al bar della piazza eccoci ad aspettare il nostro taxi che ci porterà all'albergo di Porto azzurro. Non ci sono le condizioni per partire a piedi, neppure nel primo pomeriggio. 

Troppa pioggia, venti forti sui crinali e assenza di visibilità, cosa quest’ultima che rende la prima tappa davvero triste se percorsa in queste condizioni, visti i panorami che offre. 


Arrivati in albergo ci sistemiamo e ci diamo appuntamento per una camminata pomeridiana. All’arrivo a Porto Azzurro infatti non piove più e ci proviamo. 

Esploreremo una parte della costa a est di Porto Azzurro fino ad arrivare al laghetto di Terranera. Una pioggia leggera ci farà compagnia per gran parte dell’escursione ma almeno abbiamo camminato e ci siamo sgranchiti le gambe esplorando un interessante angolo di isola.



Ecco le foto del primo giorno:



Giorno 2 venerdì 4 ottobre 2024


Oggi le aspettative sul meteo sono alte, visto che è previsto un netto miglioramento rispetto a ieri, ma l’isola, beffarda, ci giocherà uno scherzetto anche oggi. 


Alla partenza il sole è alto e dopo aver acquistato i nostri panini e ricaricate le borracce ci mettiamo in cammino. Il morale è alle stelle, finalmente partiamo! 


Nella prima parte della mattinata è un vero piacere camminare. 

Temperatura mite, sole alto in cielo, panorami fantastici verso Capoliveri e Montecristo. 

Raggiungiamo la Gte ufficiale sul crinale e tutto il versante ovest dell’isola si apre di fronte a noi. Si vedono il monte Orello, da dove passeremo oggi e sullo sfondo, il monte Capanne che raggiungeremo nell’ultima tappa. 


Dopo una breve ma intensa salita ci prendiamo cinque minuti per riprendere fiato e la nuvola che già da una mezz’oretta aveva fatto capolino da ovest, comincia a scaricare le prime gocce di pioggia. Non capisco bene quanto durerà, all’inizio sembrava qualcosa di passeggero, anche le previsioni davano rovesci ma di lieve intensità. 

In pochi minuti però capiamo le sue reali intenzioni e dopo venti minuti ci troviamo al riparo sotto la tettoia di un'abitazione privata. 

Come spesso mi è capitato, nei cammini che ho fatto negli anni, la pioggia porta anche nuovi incontri. Il riparo infatti ispira anche una coppia di due amici di Perugia che come noi si sono ritrovati nel bel mezzo dell’acquazzone, così si uniscono all'asciutto e iniziamo a scambiarci quattro chiacchiere. 


Riprendiamo a camminare quando la pioggia ha mollato un po’ la presa, il tragitto prosegue senza grandi difficoltà fino ai ruderi del mulino a vento, dove ci accampiamo per la nostra pausa. Qui un eventuale piccolo riparo, qualora la pioggia dovesse riprendere con insistenza, ce lo abbiamo.   


Dopo esserci rifocillati e bevuto un buon caffè fatto con la moka, ci rimettiamo in cammino. 


Il meteo pian piano migliora, anche se ogni tanto un pioggerella fine torna a scendere dal cielo. Ma niente in confronto a ieri e alla tarda mattinata di oggi. 


Una ripida e più tecnica discesa ci porterà nel primo pomeriggio a quote più basse. Raggiungiamo colle di Procchio, siamo vicini alla meta. Evitiamo l’asfalto prendendo un sentiero che taglia in boschetto di macchia mediterranea e dopo pochi minuti siamo  a Procchio, meta di oggi. Tempo di un breve check-in e ci sistemiamo in albergo.




Ecco le altre foto della seconda giornata:




Giorno 3   sabato 5 Ottobre 2024


Ultima tappa della gte, la più impegnativa. 

Dopo aver fatto colazione e presi i panini ci mettiamo in cammino. Il morale della “truppa” è alto e il meteo, stavolta, promette davvero bene. 


Andiamo a riprendere il percorso della Gte percorrendo un vecchio sentiero poco battuto che ci porta a esplorare un forteto di macchia mediterranea davvero suggestivo. 


Ripreso l'itinerario ufficiale il percorso si muove da gradevoli saliscendi nel bosco di sughere, lecci e scope. Mi fermo per far notare una grande “piazza” nel bosco. Ciò che resta dello spazio che fino al secondo dopoguerra veniva utilizzato dai carbonai per allestire le “carbonaie” dove si produceva, direttamente nel bosco, il carbone.

Importantissimo combustibile utilizzato in grandi quantità prima dell’avvento del gas nelle case e nelle industrie.  


Proseguiamo il cammino e arriviamo sul versante sud che guarda Marina di Campo. All’orizzonte Argentario, Giglio e Montecristo si alternano sulla linea dell’orizzonte. 


Dopo un bivio stretto comincia l’ascesa del monte Perone. In quasi un’ora di salita, e con alcuni tratti davvero impegnativi, raggiungiamo la cima con le sue caratteristiche antenne, incrociando di tanto in tanto un animato gruppo trekking con i quali condividiamo parte dell’ascesa. 


Dopo l’attraversamento della strada asfaltata che taglia il monte riprendiamo a salire, direzione passo delle Filicaje, monte Capanne. 


In alcuni tratti del percorso i panorami si aprono verso Marciana e Poggio. Camminare quassù è un vero piacere. La giornata è soleggiata e la vista ripaga delle fatiche. 


Raggiunto il passo ci sistemiamo per il break pranzo. La vista cambia di nuovo. Stavolta all’orizzonte puntiamo dritti verso la Corsica che sembra più vicino di quanto immaginato. 


Scaldati da un buon caffè ci rimettiamo in cammino. La discesa, soprattutto nella prima e nell’ultima parte richiede molta attenzione, ma siamo pronti e ben equipaggiati, con bastoncini e calma. 


Alcuni scorci panoramici di questo tratto di gte sud sono incredibilmente suggestivi, complice una giornata di sole senza foschia e mite. Il silenzio che regna in questo versante di monte è qualcosa che lascia il segno, ed è interrotto ogni tanto solo da qualche chiacchiericcio che viene da lontano. Spero in cuor mio che il paradiso assomigli a questo angolo di Elba. 


Un passaggio su roccia umida fa scivolare una di noi, fortunatamente niente di grave. 

La stanchezza della giornata comincia a farsi sentire e bisogna stare attenti fino all'ultimo passo su queste dure rocce di granito. 


Raggiungiamo il sentiero della valle dei Mori, più dolce e pianeggiante, alle 17:30 (siamo partiti stamattina alle 8:30) manca veramente poco a Pomonte, meta di oggi. 

Ci godiamo questi ultimi passi col mare all’orizzonte e il sole che pian piano sta trovando la via del tramonto. 


Arriviamo in albergo felici e stanchi di questa bella giornata, finalmente col sole!!


Per finire, dopo una bella doccia rigenerante, tramonto sulla spiaggia di Pomonte.


Grazie a Chaira, Ludovica, Marco, Serena e Andrea.




Ecco le foto del terzo giorno:



Giorno 4 domenica 6 Ottobre

Nell'ultimo giorno sull'isola, vista la bella giornata, abbiamo raggiunto la spiaggia di Fetovaia a piedi con un breve trekking e ci siamo goduti un po' di relax sul mare.






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