In una fresca giornata di metà dicembre abbiamo percorso un anello che ci ha portato sulla cima del Monte Calvi, il monte più alto dei Monti della Gherardesca e della provincia di Livorno continentale.
Al punto di ritrovo un caffè fatto da Toni, il proprietario del bar ristorante “Al rifugio”, mi sveglia dal torpore invernale.
Cominciamo camminando lungo un tratto in discesa. Le piogge di ottobre, in questa zona tra Suvereto e Sassetta, hanno cambiato il paesaggio ripariale.
Il torrente, affluente del Cornia, che scorre alla nostra sinistra, ha esondato proprio in questo tratto, inondando gli ampi campi. Le tracce lasciate dalle abbondanti piogge sono ancora evidenti a distanza di due mesi.
Cominciamo a salire di quota incontrando molte sughere ( quercus suber) lungo il sentiero. Questa pianta (autoctona) è molto diffusa nella zona, tant’è che il vicino paese di Suvereto deve il suo nome proprio a questa meravigliosa pianta.
La salita verso il monte Calvi comincia a farsi più ripida, raggiungiamo il Passo delle Streghe da dove si gode di un panorama molto bello verso l’interno della Toscana e verso la cima del monte. Il passo porta questo nome dai sibili che durante le giornate di vento e pioggia si possono udire e che ricordano voci di streghe.
Dopo una breve sosta al bel solicchio della giornata riprendiamo a salire.
Il dislivello per raggiungere la vetta si completerà dopo un’altra ripida salita, che tra meravigliosi affacci, stavolta verso la costa, ci condurrà sul crinale di vetta.
Raggiungiamo un punto panoramico naturale che si affaccia verso il mare e qui ci sistemiamo per la pausa pranzo. Da Punta Ala al Romito di Livorno, la costa è tutta sotto i nostri occhi. All’orizzonte, le sagome di Capraia e Gorgona. Quassù è bellissimo.
Dopo un caffè e un po’ di relax riprendiamo a camminare, raggiungiamo la vicina croce di vetta, ci scattiamo qualche foto e ripartiamo.
Alcuni tratti di discesa sono scivolosi per le abbondanti piogge della notte. Bisogna fare molta attenzione. La roccia che forma questa cima è calcare massiccio e quando è umido è molto scivoloso.
Dopo essere scesi di quota, percorriamo una comoda strada bianca che ci porta a percorrere l’ultima ascesa di oggi. Da qui poi il percorso rientra nel bosco e ci riporta al nostro punto di partenza.
Poco prima di arrivare un ricco, sorpreso da nostro arrivo, si rintana sotto i suoi aculei
Arriviamo al parcheggio nel primo pomeriggio, due chiacchiere con Toni al bar e ci salutiamo.
Gran bella giornata!
Ecco le altre foto:
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