Alla scoperta della cascata del Piscino
- altrevie
- 7 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 8 apr

Tornare alla cascata del Piscino è sempre una grande emozione, se poi la giornata è una di quelle soleggiate, senza un filo di vento, ecco.. non si può chiedere di meglio.
Il ritrovo è al circolo arci di Castagno di Andrea, pochi sono gli avventori in questo sabato mattina oltre a noi, ma la voglia di far due chiacchiere non manca.
Al tempo della seconda guerra mondiale questa struttura ricreativa ospitava le scuole del paese e proprio qui la mattina del 13 Aprile del 1944, nazifascisti provenienti da Pontassieve raggrupparono tutte le famiglie del Castagno per un rastrellamento che portò alla morte di sette anime innocenti.
Lasciamo l’abitato e cominciamo subito a salire raggiungendo il punto panoramico che secoli addietro ospitava il castello dei Conti Guidi, signori del Castagno per diversi secoli. Una frana nel 1335 distrusse il maniero e le abitazioni che lo circondavano obbligando a ricostruire l'abitato nella posizione attuale.

La prima parte dell’escursione ci porta ad attraversare un meraviglioso bosco di pini neri, la salita è costante ed è un vero piacere percorrere questi sentieri immersi nella natura.
La presenza di abeti bianchi e faggi ci segnala che siamo saliti di quota, troviamo fatte di tasso e lupo; siamo al confine del Parco delle Foreste casentinesi e la fauna che frequenta queste zone è ancora ricca e varia.
Saliamo ancora di quota entrando nei confini del Parco Nazionale, cominciamo ad incontrare diversi torrenti che scendono trasversalmente in direzione del nostro sentiero, qui alcuni scorci del bosco, arricchito dalla presenza dei torrenti, sono davvero belli.
L’ultima, ripida salita ci porta alla cascata. Si intravede già tra i rami spogli dei faggi e quando ci arriviamo sotto, tutta l’imponenza e la bellezza di questo salto di settanta metri, lascia senza fiato.
L’acqua della cascata scende dal fosso delle Motte, proprio questo torrente nel 1966 generò una frana dovuta alle abbondanti piogge che portò alla nascita di questa favolosa cascata.
Rimaniamo per un po’ di tempo qua a goderci questo angolo di paradiso poi ricaricati dal pranzo e da un buon caffè riprendiamo il cammino.
L’escursione da qui sarà quasi tutta in discesa, su antiche mulattiere, passando da castagneti secolari o da abitati che sembrano sospesi in un epoca in cui c’era il tempo per vivere a ritmi naturali e umani.
Raggiungiamo il Rifugio la Castellina nel primo pomeriggio. Damiano ci aspetta per una merenda al calduccio del camino acceso.
Ci mettiamo al tavolo imbandito con bruschette, crostini, vino e dolci.
Stare qui davanti al camino acceso a fare due chiacchiere, mangiare qualcosa di buono è tempo che vorresti non finisse mai.

Salutiamo Damiano e belli contenti torniamo dopo una mezz’oretta al Castagno, il circolo è ancora aperto.. prendiamo qualcosa? Perchè no?
Ecco le altre foto:
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