La mattina è soleggiata e le previsioni confermano che lo sarà anche il resto della giornata. Le temperature sono basse di primo mattino ma ci scaldiamo subito muovendo i primi passi nel borgo medievale fortificato di San Gusmè. Lo attraversiamo da “porta a porta” per inoltrarci poi nella campagna circostante.
Dopo alcuni saliscendi e superato l’Ombrone, che nasce qualche centinaio di metri più in alto sul Monte Luco e qui ancora piccolo torrente, i paesaggi si aprono a una vista senza eguali che spazia dai vigneti del Chianti senese alla cima del Monte Amiata. Bellissimo.
Entriamo in bosco lasciando pian piano la strada bianca per immergerci in un sentiero che attraversa cerrete e roverete, c’è silenzio e la luce mattutina ci regala un’atmosfera magica.
Usciti dalla macchia il nostro trekking prosegue con un continuo alternarsi di vigneti, boschi e casolari. Uno di questi, in località Palazzaccio fu teatro di uno dei drammatici eccidi nazisti del senese, qui persero la vita 9 civili tra cui donne e bambini, poche ore prima della liberazione alleata.
Proseguiamo la nostra camminata scendendo di quota fino a raggiungere la val d’Ambra, costeggiamo per qualche chilometro il torrente, affluente di sinistra dell’Arno. Ora la nostra direzione è il Castello di Montalto, lo raggiungeremo percorrendo un itinerario che con molta probabilità hanno potuto fare le truppe fiorentine che nel 1208 lo assediarono conquistandolo a danno dei senesi, in una delle tante battaglie per il controllo della zona della “Berardenga”. Nel bel mezzo del bosco su un sentiero poco battuto ci imbattiamo sul selciato medievale di una delle strade che un tempo collegavano il castello ad altre vie di maggiore importanza.
Arriviamo al castello ed entriamo dalla sua porta nord con tanto di “caditoia” per la difesa della porta stessa.
Il castello è di chiare e documentate origini medievali, fondato dalla famiglia comitale dei Berardenga. Dopo un millennio - e molti restauri - conserva ancora atmosfere e scorci di un tempo oggi che possiamo solo leggere nei romanzi, negli affreschi o pitture medievali e che tra le righe di particolari architettonici della struttura, come merli, gargolle o stemmi risuonano nella nostra mente.
Dopo un soleggiato break pranzo ci rimettiamo in cammino nelle selve circondanti il castello, cerri secolari presidiano questa area boscata, molte pozzanghere nate dalla pioggia dei giorni precedenti riflettono i colori e le luci delle atmosfere autunnali della macchia.
La giornata continua ad essere ottima per camminare, raggiungiamo i bellissimi viali di cipressi di Villa Arceno nel pomeriggio, quando il sole sta cominciando a calare.
Siamo vicini a San Gusmè, un'ultima salita ci porta ad ammirare i panorami dei vigneti del chianti classico stavolta con le luci più calde del pomeriggio. Una visita al giardino di Lorenzo per una foto alla #unafinestrasulchianti e siamo di nuovo a San Gusmè, entriamo in una calda taverna e ci gustiamo un’ottima merenda toscana, che chiedere di più?
Ecco tutte le foto dell'escursione:
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