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Alla conquista dello Scaffaiolo!

Immagine del redattore: altreviealtrevie


Oggi ci aspetta un’escursione montana che ci porterà sui crinali di confine tra la Toscana e l’Emilia alla scoperta del Lago Scaffaiolo. 

Il meteo prevede nebbie e pioggia leggera in quota, per questo abbiamo prenotato un posto al rifugio Duca degli Abruzzi per il pranzo, nel caso dovessero essere confermate le previsioni. 


Dai primi passi, capiamo che nebbia, nuvole e vento ci accompagneranno in questo lungo trekking. Saliamo pian piano di quota, incontrando, negli ampi pascoli del versante pistoiese dell’appennino, un gruppo di mucche al pascolo che ci osservano curiose. 

Queste aree sono da secoli sfruttate per il pascolo del bestiame, e si prestano, per la loro conformazione con pendenze non eccessive, a questo scopo. 


Superata una salita più impegnativa che ci porta ad aggirare la vetta di Poggio Fratone, ci dirigiamo in direzione del bivacco de Le roncole. Qui ne approfittiamo per una pausa rinfrancante, per il corpo e lo spirito. 


Ripartiamo e subito una bella faggeta in veste autunnale si mostra in tutta la sua elegante bellezza. Saliamo ancora di quota e la nebbia comincia a farsi più fitta. 

Ogni tanto il “sipario grigio” si apre e dal nulla appaiono fantasticii paesaggi forestali di quota. 


L’ultimo tratto di salita è davvero duro e ci porta a raggiungere il Passo dei Tre Termini. Siamo sul crinale! Un vento impetuoso soffia da est, e complice l’”effetto Venturi”: un fenomeno naturale che aumenta l’intensità dei venti che da valle raggiungono i crinali, la velocità raggiunge un’intensità notevole! 


Seguiamo il sentiero di crinale e raggiungiamo il rifugio. Da qualche minuto un po’ di pioviggine accompagna i venti e il rifugio ci offre un riparo graditissimo.. 


Ci sistemiamo asciugando l’equipaggiamento più umido alla stufa della struttura e ci sediamo al tavolo, pronti per il pranzo. 


Polenta e tagliatelle al caldo del rifugio ci ricaricano; e visto che ci aspetta solo discesa ci possiamo concedere anche una crostata. Mirko, anfitrione del rifugio, ci porta poi caffè e tisane. Qualche altro avventore ha pranzato con noi e si gode il calduccio che offre il più antico rifugio dell’appennino nord. 


Ancora qualche minuto alla stufa e…siamo pronti per ripartire! 


C’è ancora un po’ di pioggia fine sul crinale, arriviamo al lago dal sentiero che lo costeggia. Oggi, con questo tempo, la leggenda che che lo indica come porta degli inferi sembra più vera che mai. Qualcuno deve aver lanciato un sasso nel lago e un’anima dannata, vogliosa di risalire dai bassifondi, ha scatenato nebbia, vento e pioggia sul crinale, come un'antica credenza conosciuta perfino dal Boccaccio, racconta. 


Iniziamo a scendere di quota, il sentiero si snoda sul versante pistoiese un po’ a zig zag. La nebbia continua a farci compagnia. 


Finalmente, raggiunta una quota più bassa, la visibilità torna a essere più ampia, e costeggiando un bellissimo castagneto qualche raggio di sole fa capolino tra le nuvole. 

Ogni tanto suggestivi panorami verso la val di Lima si aprono all’orizzonte mentre mucche pascolano su questo versante di montagna. 


Percorriamo un tratto di quella che in molti storici considerano parte dell’antica Romea Nonantolana, utilizzata dal medioevo per attraversare l’appennino e che valicava dal vicino passo della Croce Arcana. 


Siamo sempre più a valle e alcune frane, una addirittura sul nostro sentiero, ci fanno capire l’intensità delle piogge che giovedì scorso hanno fatto danni in gran parte della Toscana e dell’Emilia. 


La carrareccia pian piano ci porta all'asfalto, un'ultima breve salita ed ecco le macchine. 

Un’avventura in appennino da ricordare!


Concludiamo con alcuni del gruppo in una bottega-ristorante nelle vicinanze dove ci gustiamo una bevanda calda e acquistiamo burro, farine, yogurt di loro produzione.




Ecco le altre foto (grazie a Leandro per il contributo fotografico)



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