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Montioni e la Baciocca, tra natura e storia



Un ringraziamento particolare va a chi ha partecipato a questa escursione, nonostante un weekend che ha provato la nostra regione, con viabilità interrotte, e ben più gravi allagamenti o esondazioni. 


Il parco naturale di Montioni ci ha regalato anche oggi  una stupenda immersione nella rigogliosa e viva vegetazione di macchia mediterranea. I corsi d’acqua erano carichi da un terreno provato dalle piogge del fine settimana, mentre oggi il sole ci ha accompagnato per gran parte dell’escursione. 



La prima parte dell'itinerario ci porta a scoprire le antiche miniere di allume che a partire dalla metà del ‘500 fu estratto per volere di Cosimo I de’ Medici proprio in questa zona. 

Successivamente fu dato di nuovo slancio all’estrazione, con nuove cave e la costruzione di un villaggio minerario, nel 1809 per opera della principessa di Piombino, Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone: nacque così Montioni Elisa. 


Esploriamo ciò che resta del villaggio minerario, le terme private, i magazzini, il palazzo della direzione, testimonianza napoleonica in una zona remota della Toscana del sud. 


Lasciata l’ultima cava a cielo aperto, ci inoltriamo nel parco vero e proprio. Ci muoviamo su sentieri suggestivi, attraversiamo tunnel naturali di eriche e corbezzoli. Incontriamo sughere, lecci e pini d’aleppo e troviamo molte tracce di animali, dalla volpe ad alcuni daini che vediamo allontanarsi nel bosco. 

La primavera sta per esplodere con i suoi profumi e i suoi colori, si sente; siamo nella fase di “plateau” per la natura, pronta a rinnovare la vita su questa terra. 


Siamo saliti di quota e alcuni scorci verso il mare si aprono all’orizzone, il vento ha lasciato dietro di sé una visibilità meravigliosa, l’Elba e il golfo di punta Ala segnano il confine dell’orizzonte. 


Facciamo la pausa ai tavoli della “Pievaccia”, un’antica torra di avvistamento su cui è possibile salire, da dove si può ammirare uno stupendo panorama. 


Riprendiamo a esplorare il parco scendendo di quota, fino a lasciare per qualche chilometro il bosco, uscendo in aperta campagna, tra vigneti e olivi. 


Rientriamo nella macchia e attraversiamo una parte per me molto suggestiva, arricchita dalla presenza di molte piante che naturalmente hanno finito la loro vita, ma che ne ospitano di nuova nei loro tronchi in decoposizione.


Un'ultima salita ci porta ad uscire di nuovo dal bosco e scesi di quota attraversiamo con attenzione un torrente bello carico di acqua dalle recenti piogge. 


Raggiungiamo di nuovo il punto di partenza nel pomeriggio,  godendoci una bevanda ai tavoli del bar-ristorante, ormai prossimo alla chiusura.




Ecco le altre foto:



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