La pania di Corfino è una cima calcarea dal grande fascino, per via delle sue praterie di vetta, dei suoi panorami, per via delle sue fioriture.
Ma anche per il forte legame che la unisce alle storie dei pastori che fino al secolo scorso popolavano e vivevano questa montagna.

Prima di raggiungere la sua cima l’itinerario ci ha portato a esplorare l’affascinante pietraia delle Grottacce, zona di nidificazione dell’aquila reale e che grazie proprio a questa meravigliosa presenza, nel 1971, quest’area naturalistica fu riconosciuta come Riserva Naturale Statale.
Poi il suggestivo alpeggio di Campaiana, dove per secoli i pastori e le famiglie di Corfino “migravano” per passare l’estate con le loro greggi a produrre i formaggi, coltivare le patate, la segale..
Prima di raggiungere la cima però un bel temporale estivo ci ha raggiunto proprio mentre stavamo attraversando l’ultima faggeta in vista delle praterie di quota.

Così abbiamo aspettato al riparo delle foglie dei faggi, fino a che il cielo a ovest non ha iniziato a schiarirsi e ci ha permesso di raggiungere il crinale panoramico con le sue ultime fioriture di Peonie selvatiche, tra ciottolose rocce calcaree.
La giornata si è conclusa al rifugio Isera, dopo l'ultimo tratto di discesa, tra birre e crostate davvero squisite.
Complimenti a tutto il gruppo che ha affrontato questa escursione con il giusto spirito, pronti anche ad aspettare di fronte a condizioni meteo che non consentivano di andare avanti. In montagna saper aspettare, a volte anche rinunciare alla vetta, ci può salvare da spiacevoli disavventure.
Ecco tutte le foto:
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