Un soleggiato e ventosissimo sabato alla scoperta di un angolo di provincia livornese affascinante, ricco di storie, aneddoti con panorami mozzafiato.
Gabbro (o "Il Gabbro" come diciamo a Livorno) è un tranquillo paesino adagiato nel versante est dei monti livornesi. Da qui siamo partiti all'avventura per esplorare i rilevi e le campagne che a fine 1800 ispirarono i pittori Macchiaioli per la loro autenticità e armonia.
Silvestro Lega uno dei maggiori esponenti di questa corrente pittorica passò gli ultimi 10 anni della sua vita proprio in questo borgo, dipingendolo e raccontandolo su tele che sono diventate patrimonio artistico di indiscusso valore.
Attraversando il borgo siamo passati proprio di fronte alla locanda dove Lega ha vissuto e dove il comune di Rosignano ha posto una targa in memoria.
Ci siamo poi pian piano inerpicati sui rilievi subito vicini al paese e tra saliscendi abbiamo toccato alcuni punti di interesse legati a storie della seconda guerra mondiale o immaginato di incontrare le "giraiole", le ragazze gabbrigiane che un tempo erano solite caricarsi di enormi cesti sulla testa per partire a piedi alla volta di Livorno per vendere pane, uova, erbe di campo o prodotti fatti amano.
Cominciamo a vedere il mare da alcuni affacci panoramici, e sentire il vento! Oggi il libeccio è decisamente forte!!
Riprendiamo l'ascesa in direzione del Monte Carvoli, dove il forteto della macchia mediterranea custodisce i resti di due cinte murarie di probabile epoca etrusca. Il panorama da quassù è stupendo. Il tempo di godercelo e poi riprendiamo a camminare verso il versante meno ventoso.
Pian piano scendiamo di quota e ci inoltriamo lasciando il bosco nella campagna della val di Fine in direzione dell'Agriturismo Cappellese, dove ci aspetta un pranzo contadino che ci godiamo tutti insieme attorno al tavolo. Dopo un caffè e fatte le foto di rito alle BigBench di Camaiano, la "pancona" che i proprietari dell'agriturismo hanno fortemente voluto per valorizzare uno dei punti panoramici tra i più belli della campagna in quest'area, ci rimettiamo in cammino.
Risaliamo la valle del torrente Sanguigna e andiamo a visitare i ruderi di uno dei mulini più grandi mai costruito in questa zona e che aveva addirittura una ruota in legno verticale che alimentava due delle quattro macine presenti all'interno della struttura.
E' una bellissima area naturalistica questa e delle cascate più in basso meritano di essere raggiunte anche se il sentiero che ci arriva è un po' sconnesso.
Chiudiamo l'anello risalendo verso "Il Gabbro", bellissima giornata!
Ecco tutte le foto (grazie a Enrico per il contributo fotografico!):
Comments