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Un trekking da Castelfiorentino e Certaldo



Oggi al punto di ritrovo di Castelfiorentino le temperature si sono abbassate di qualche grado rispetto a ieri. C’è nebbia in Val d’Elsa ma la giornata si preannuncia soleggiata dalle previsioni e lo sarà. 


Cominciamo il trekking di oggi lasciando la città, che sorniona, pian piano si sta svegliando.  

In poco più  di un chilometro siamo già in campagna, la strada comincia a salire sulle colline  che circondano Castelfiorentino, un sentiero poco battuto ci conduce in alto fino a raggiungere un bellissimo punto panoramico da dove si gode di una vista che spazia dalla Val d’Elsa ai monti Pisani, fino alle Apuane e all’Appennino. 


Un lungo tratto di carrareccia ci porta poi a scoprire un percorso collinare davvero suggestivo. Anche oggi come nell’escursione di  ieri, tante famiglie stanno raccogliendo le olive, approfittando della giornata soleggiata. 


All’orizzonte vediamo il profilo della bella villa di Cabbiavoli, un tempo Caput Aulae ( Capo della corte) della Val d’Elsa, maniero dei conti Alberti di Prato. Poco distante, nascosta nel bosco la bellissima villa di Montorsoli, dimora storica della famiglia dei Tempi, originari di Castelfiorentino. 


Il percorso prosegue nella campagna fiorentina, tra ampie vallate e piccoli boschi. Risaliamo di quota per raggiungere le mura di uno dei più belli castelli della Val d’Elsa, il Castello di Oliveto. Fu costruito per volontà dei Pucci di Firenze nel 1424 a controllo dei possedimenti della famiglia in questa zona, ma anche come rifugio in caso di instabilità politica. Uno studio dell’università di Firenze del 2015 ne ha attribuita la progettazione a Filippo Brunelleschi, architetto della cupola del duomo di Firenze e amico di Puccio Pucci, committente del progetto. 


Dopo una breve pausa e una visita nella corte interna riprendiamo a camminare sui crinali collinari di questo bell’angolo di Val d’Elsa. 


In un campo soleggiato e panoramico ci sistemiamo per la pausa di mezza giornata. 

C’è pace e silenzio tra questi campi, le macchine che vediamo passare in lontananza non le sentiamo neppure. 

Dopo un buon caffè ci rimettiamo in moto. Certaldo, mèta di oggi, è ancora lontana. 


Un sentiero battuto solo da animali selvatici ci porta in una zona collinare solcata da profonde frane e dirupi. Sono i calanchi, caratteristici di questa zona; ciò che resta del lavoro degli agenti atmosferici su terreni originati da fondali di marini poco profondi. Molto suggestivi. 


Il bosco da qualche chilometro ha lasciato spazio all’aperta campagna. Il verde dei campi è intenso, alcuni caprioli saltano in direzione opposta alla nostra. 

Le strade vicinali che tagliano queste colline fanno tornare indietro nel tempo, a quando ci si spostava lentamente su strade di campagna e i borghi collinari,  mete agognate dopo lunghi viaggi, offrivano un riparo sicuro da animali e briganti. 


Incominciamo a vedere Certaldo alta sul cucuzzolo della collina. Dietro, all’orizzonte, le inconfondibili torri di San Gimignano. 


Dopo essere scesi di quota e raggiunta la periferia del paese basso, risaliamo attraversando il bel parco di Canonica, meta di pic-nic e scampagnate domenicali dei certaldini. 


Manca poco, raggiunto il punto panoramico poco sotto Poggio cavallo riprendiamo a camminare e in venti minuti arriviamo alle mura di Certaldo alto; bello arrivarci da qua. 


Prima di riprendere il treno che ci riporterà a Castelfiorentino ne approfittiamo per fare un tour del paese di Boccaccio. Certaldo Alto è una vera chicca toscana. I suoi vicoli, i suoi palazzi storici, dalla casa del Boccaccio, al Palazzo pretorio caratterizzano l’architettura del borgo, con torri e merli. 

Dopo la lunga camminata,  una pausa meritata nel cuore del borgo 

con taglieri e bicchieri di chianti non ce la toglie nessuno. 

Festeggiamo questo bel trekking tutti insieme e ci salutiamo augurandoci il meglio!




Ecco tutte le foto:



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