In una giornata nuvolosa abbiamo esplorato le colline di Scandicci, con un percorso che ci ha portato a scoprire tre dei laghi presenti in questo angolo di Toscana.
La partenza è da La Romola, piccolo borgo collinare nato sull'antica direttrice che da Fiesole portava a Volterra: la via Salaiola.
Nella prima parte della mattinata abbiamo attraversato un territorio vario, prima una cerreta, poi radure di olivi, che insieme ai vigneti di Chianti sono stati piantati a discapito dei boschi.
Il primo lago che raggiungiamo è il lago delle ninfee con la sua caratteristica isola al centro.
Lasciato il lago ci inoltriamo di nuovo nel bosco. Seguendo un sentiero meno battuto arriviamo a quote più alte fino a raggiungere un’altra ampia radura con giovani vitigni piantati e protetti con un recinto dagli animali selvatici.
Raggiunto il primo punto panoramico verso la piana fiorentina, continuiamo fino a raggiungere Poggio Valicalia, da qui, il secondo lago dell’escursione di oggi, quello di San Zanobi
Arriviamo alle quiete sponde del lago e ci “accampiamo” per la pausa. I colori autunnali delle foglie di quercia si specchiano sulla superficie del lago, siamo i soli ad ammirare questa piccola grande bellezza, sull’altra sponda due germani maschi e una femmina si riposano dopo una nuotata in mezzo al lago.
Beviamo un caffè che scalda una giornata ancora nuvolosa e fresca, ci rimettiamo in moto e da lì a poco raggiungiamo la grotta di San Zanobi.
Zanobi fu un santo venerato nel fiorentino, visse tra il IV e il V secolo dopo Cristo. E’ stato vescovo di FIrenze ed è patrono di Scandicci, si prodigò per la costruzione di nuove chiese, come quella di San Lorenzo a Firenze. In questo luogo veniva a ritirarsi in preghiera lontano dalla città e qui vicino, a Casignano, fece erigere sui resti di un tempio pagano, l’oratorio di Gesù Salvatore, successivamente ampliato e dedicato proprio al santo.
Ci immergiamo nuovamente in un sentiero non segnato, e andiamo a esplorare le valle del Vingone, torrente che attraversa Scandicci, prima in discesa, poi in salita, tra piccoli guadi e un bel bosco di cerri.
Una lunga carrareccia ci porta sulle sponde dell’ultimo lago che incontreremo in giornata, quello di Chiesanuova. Questo lago un tempo faceva parte dell’ampio parco della vicina Villa dei Collazzi, costruita dalla famiglia Dini e progettata da Santi di Tito.
Il sentiero prosegue e risale di quota tra guadi e passaggi su ponticelli.
Siamo quasi all’ora del tramonto e una fascia di luce all'orizzonte fa capolino tra la coltre di nuvole. Rientriamo nel bosco, fino a raggiungere un punto da dove cominciamo a rivedere le case del nostro punto di partenza, La Romola.
Una ripida discesa e l'ultima salita ci riporta al borgo collinare, chiudendo così l’anello.
Ecco le altre foto
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